Once Upon A Time In Venezuela

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LUNGOMETRAGGIO

Once Upon A Time In Venezuela

di Anabel Rodríguez Ríos - Venezuela99 min

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Il film è visibile dalle 8 del mattino per 24 ore.

Presentato dal Venezuelan Academy come Miglior film straniero alla 93° edizione degli Oscar, il documentario è l’esito di lunghi anni di riprese e ricerca da parte della regista Anabel Rodríguez Ríos nel villaggio del Congo Mirador, lungo le sponde del fiume Catatumbo. La nascita della pellicola trae origine dal cortometraggio del 2012 The Barrel in cui, con l’aiuto del giovane Luis David Villasmil (ragazzino di 10 anni del villaggio), vengono documentate e filmate le condizioni di vita del posto. È così che 7 anni dopo e in qualità di primo lungometraggio della regista, Once Upon A Time In Venezuela offre uno sguardo ancora più ampio del destino e delle vicende che colpiscono questo piccolo villaggio venezuelano di pescatori.
Le riprese hanno luogo prima delle elezioni presidenziali, e mettono in luce frequenti fenomeni di corruzione e forti tensioni locali che dividono nettamente il villaggio sotto i paradigmi del “chavismo” e dell’“opposizione”. Per Tamara, fervida sostenitrice e rappresentante del Partito Socialista Unito di Chavez, le parole di libertà e solidarietà si sposano con la ricerca a tutti costi di voti politici. Per Natalie invece, insegnante di sostegno dell’opposizione, la politica è un’arma che non offre aiuto e che la costringe a sostenere le spese di una scuola abbandonata dalle istituzioni. Sono le donne e i bambini ad essere pieni protagonisti del documentario, le prime pronte a lottare per i loro ideali, i secondi innocentemente preoccupati per il destino delle proprie case, fragili palafitte sull’acqua sul rischio di sedimentazione, colpite dall’inquinamento e dal degrado ambientale.
C'era una volta il villaggio venezuelano di Congo Mirador, a pochi centimetri dal profondo lago Maracaibo, prospero e animato da pescatori e poeti. Finita questa storia del passato, il documentario è un grido di resilienza, di fronte alla trasformazione del luogo in uno stato di abbandono e inquinamento, complici lo sfruttamento industriale del petrolio, la corruzione e l’indifferenza politica. Per la regista, il film non è una “chiamata alle armi” ma di certo un’intenzione di disturbo per tutti i responsabili del decadimento del suo territorio, «un pugno alzato da una folla di normali cittadini che ancora credono; e la cui unica forza deriva dal racconto della loro storia».

Anabel Rodríguez Ríos è una registra venezuelana che vive a Vienna. Ha conseguito un Master in Filmmaking presso la London Film School sponsorizzata dal British Council e dalla Fondazione venezuelana "El gran Mariscal de Ayacucho". Con i l suo cortometraggio The Barrel del 2012 ha partecipato a oltre 50 festival internazionali, tra cui HotDocs e IDFA, ed ha ricevuto un LFI Latin Grant. Il suo primo lungometraggio Once upon a time in Venezuela è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival del 2020.

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