Ophir
LUNGOMETRAGGIO

Ophir

di Alexandre Berman, Olivier Pollet - Francia97 min

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Il film è visibile dalle 8 del mattino per 24 ore.

Ophir espone le radici della Crisi integrale che invade il mondo dall’inizio del XXI secolo, espressa drammaticamente dagli indigeni della regione autonoma di Bougainville in Papua Nuova Guinea. Il film decostruisce i meccanismi di sfruttamento attraverso la colonizzazione della terra e dei suoi abitanti, che alla fine degli anni '80 non ebbero altra scelta che ribellarsi per difendere il loro diritto alla vita. I papuani infatti difesero con coraggio i principi fondamentali che formano la base della loro società, subendo violenza fisica, mentale e spirituale; oltrepassarono le montagne e la giungla guidando la rivoluzione per la salvezza della loro concezione dell'esistenza in cui le donne e gli uomini, la cultura e l'ambiente, sono un insieme inscindibile, vettore di armonia e di pace.

Ophir è un film coraggioso che rompe le catene, creando un montaggio di narrazioni intrecciate della crisi di Bougainville e alterna il fatto, il percettivo e il personale. Testimonianze e archivi offrono un potente resoconto storico di eventi che hanno portato al conflitto, così come complesse questioni ancora in corso: la difficile fasciatura di ferite insanabili, la lotta contro le proposte di una nuova legge mineraria pericolosa, ma anche il fortissimo desiderio della tanto ambita strada verso l'indipendenza, incentrata su un enorme dilemma: il prezzo della sovranità potrebbe significare la riapertura della miniera di Panguna che si trova al centro della crisi.

Il film si ricollega a elementi di un eccezionale rapporto segreto scritto dall'antropologo americano Douglas Oliver nel 1968 per la società mineraria Rio Tinto prima di aprire la miniera Panguna, e in cui avverte che il progetto minerario è in ogni modo incompatibile con la cultura locale. Dopo una iniziale e forte resistenza, il tono inizia a cambiare gradualmente, e Oliver propone una lunga lista di raccomandazioni all'azienda per monitorare gli indigeni, esplorando modi per farli passare al consumismo, per educarli secondo il suo modello. In poche parole, le osservazioni e le raccomandazioni tracciano sistematicamente e clinicamente il progetto neo-coloniale.
In questo montaggio dove dunque diverse temporalità si nutrono a vicenda, Ophir espone le conseguenze derivanti dall’atto innaturale e sconvolgente di distaccamento di un popolo nei confronti della propria terra: attraverso la storia simbolica di una piccola isola del Pacifico e di nativi dalla straordinaria resilienza, il film rivela questa frattura, questo punto di non ritorno, quando il legame tra l'uomo e il suo ambiente viene drammaticamente spezzato.

Olivier Pollet è un giornalista investigativo e premiato regista, produttore e ricercatore con sede nel Regno Unito. Negli ultimi dieci anni le sue opere si sono concentrate su tematiche inerenti i diritti umani e le questioni ambientali, le eredità coloniali e le responsabilità delle imprese, lavorando a fianco delle comunità indigene nella regione Asia-Pacifico e in particolare in Papua Nuova Guinea. I suoi film sono stati premiati numerose volte in festival internazionali, tra cui spicca una nomination per il Premio Albert Londres, il più prestigioso premio di giornalismo in Francia. Il suo ultimo progetto è il premiato documentario Ophir (2020), insieme al suo multimediale progetto educativo ‘The Colonial Syndrome’.

Alexandre Berman è un documentarista e montatore francese, con sede a Parigi. Co-dirige il documentario La sindrome di Panguna con Olivier Pollet e il film è finalista del Premio Albert Londres 2017 in Francia. Nel 2018, il suo lungometraggio Norvège: Les Ombres sur la Mer cattura le storie del patrimonio culturale in Norvegia, venendo proiettato all’interno del ciclo cinematografico Connaissance du Monde per diversi mesi in Francia e Svizzera tra il 2018 e il 2019.

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