Un giorno la notte

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LUNGOMETRAGGIO

Un giorno la notte

di Michele Aiello, Michele Cattani - Italia70 min

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Il film è visibile dalle 8 del mattino per 24 ore.

Sainey è un ragazzo gambiano di 23 anni, residente a Bologna da 6, il quale scopre giovanissimo di essere affetto dalla retinite pigmentosa, malattia degenerativa e irreversibile che porta alla cecità. Con la videocamera in mano, inizia a raccontare la sua storia: seduto sul letto della sua stanza ricorda perfettamente quando, a tre anni, sua madre ha scoperto con sgomento che lui aveva la stessa patologia del fratello, di un anno più grande. Con gli occhi lucidi e le riflessioni sospese sui sogni cambiati, Sainey esce fuori di casa e ci mostra qual è il suo percorso per accettare la malattia, dal momento che appassionarsi a delle cose è un modo utile per imparare e prepararsi al futuro. Così il baseball per ipovedenti, le lezioni per diventare centralinista all’Istituto dei ciechi ‘F. Cavazza’, l’amicizia profonda e sincera con il sessantenne Pasquale sono dei raggi di luce di cui poter gioire, strumenti di salvezza in cui avere fiducia dopo il buio delle notti che rifugge.
Il film si sviluppa su due punti di vista: uno soggettivo, che è girato dal protagonista e co-autore di questa storia; e uno osservativo, girato dai registi. Il rapporto tra autobiografia e biografia è infatti uno dei temi principali del film e ha un ruolo centrale per la narrazione. L’utilizzo della produzione audiovisiva ha permesso così a Sainey di raccontarsi, e ai registi di potergli essere molto vicino per connettersi meglio al suo mondo interiore, evitando di provocare un distacco con un punto di vista più freddo. A partire da questo binomio auto-rappresentazione/rappresentazione, il tema del doppio si è sviluppato perciò su diversi livelli: interno/esterno; disabilità/normalità; impossibilità/possibilità; sogno/realtà.
Data questa forte dimensione del doppio, è parso, dunque, quasi naturale concentrare lo sguardo su uno dei legami più cari che Sainey ha. Pasquale è infatti una sorta di guida per lui, una figura paterna, ma è anche l’amico prezioso che accoglie la febbre del mistero per gli amori che verranno, per i dolori che fanno paura e per le speranze rifiorite. Quello che si spera è che il film, nonostante la drammaticità insita nella storia, costituisca un’opportunità di far conoscere alle persone una rara e poco nota disabilità visiva. Un’opportunità, come racconta Sainey stesso, “per far scoprire un intero nuovo mondo alle persone con una disabilità simile: un mondo fatto di sport, arte, istruzione e molto altro”; la descrizione di un percorso che rimarrà - citando ancora Sainey - “come un souvenir, un’eredità per il futuro”, fatto di piccoli passi, e di silenziose e luminose vittorie.

Michele Aiello nasce a Verona nel 1987 ed è regista di documentari e video educatore partecipativo per bambini, adolescenti e adulti. Membro dello ZaLab - laboratorio culturale che opera per la produzione e distribuzione di cinema libero, indipendente e sociale - ha collaborato con Radio3 RAI, il Teatro di Roma e il Movimento di Cooperazione Educativa. Si è laureato in Relazioni Internazionali, specializzandosi in conflitti armati ed emarginazione delle minoranze in Sudan. A volte è anche un giornalista freelance. Nel 2016 è stato coautore con Stefano Collizzolli del documentario Fuoriclasse - A School of Their Own. Nel 2017 è stato co-autore di uno degli episodi del documentario a più mani Paese Nostro; nel 2018 ha diretto come giornalista il documentario investigativo Violent Borders.

Michele Cattani, classe 1986, esperto di comunicazione e filmmaker. Dal 2012 inizia ad occuparsi di Terzo Settore e comunicazione sociale collaborando con alcune ONG. Vive a Bologna dove dal 2015 collabora con la Cooperativa Sociale Arca di Noè con cui ha iniziato a sviluppare prodotti i comunicazione utilizzando i metodo partecipativo. Coordina laboratori di video partecipativo e il documentario Un Giorno la Notte è la sua opera prima

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