Waiting For Rain
CORTOMETRAGGIO

Waiting For Rain

di Roman Giger - Cambogia5 min

In streaming il

Il film è visibile dalle 8 del mattino per 24 ore.

La matinée è promossa dal progetto europeo People&Planet, appena lanciato a Bologna da WeWorld in occasione del Terra di Tutti Film Festival. Attraverso la prospettiva “g-local” (globale + locale) che caratterizza il progetto, le proiezioni e i materiali didattici intendono stimolare il pensiero critico sull’emergenza climatica, nonché sulle azioni e le politiche necessarie per affrontarla. Waiting for rain è un cortometraggio che documenta la gravità e complessità degli effetti, locali e globali, del cambiamento climatico e della scarsità d’acqua, che già oggi affliggono moltissime comunità. People&Planet si fa portavoce di un messaggio simile: grazie a street actions, laboratori di attivismo, eventi e programmi di scambio, milioni di giovani europei sono resi protagonisti della campagna di sensibilizzazione pan europea #WaterOfTheFuture, sulle sfide e sui comportamenti legati al cambiamento climatico e alla scarsità d’acqua.
Scopri di più fra i materiali proposti e sul sito di WeWorld.

SCHEDA DEL FILM
Roman Giger e WeWorld, in collaborazione con l’Università Reale di Phnom Penh, hanno realizzato visite di campo nella provincia di Siem Reap, per documentare l’impatto del cambiamento climatico sulle comunità del posto, e raccogliere attraverso il video le testimonianze drammatiche delle persone che vivono sul lago Tonle Sap, la più grande riserva di acqua dolce del Sud Est asiatico, dichiarata Riserva della Biosfera dall’UNESCO nel 1997. Il cortometraggio rientra all’interno di una ricerca su migrazione e cambiamento climatico in Cambogia.

Chem Oeurn e la sua famiglia, protagonisti del corto, osservano l’impatto del cambiamento climatico nel suo intorno: “Il tempo sta cambiando e le foreste stanno scomparendo. Non abbiamo abbastanza acqua, i pesci non mangiano e non fanno le uova”. È ormai diventato estremamente difficile procurare del cibo per la sua famiglia e sta cercando delle alternative alla pesca. “Spesso dobbiamo comprare pesce al mercato”, spiega. Molti membri della sua famiglia sono emigrati in Tailandia o in altre provincie e cercano di diversificare gli introiti con piccole produzioni di peperoncino. Quest’anno, però, a causa della siccità prolungata il raccolto è stato molto scarso; allo stesso tempo, per le restrizioni imposte dalla crisi pandemica del Covid-19, non è stato possibile emigrare all’estero o in altre zone della Cambogia.

Come confermano gli esperti che collaborano con WeWorld, la Cambogia è fra i paesi più vulnerabili agli effetti del cambiamento climatico, per via della scarsa capacità di adattamento. “Molti scelgono la migrazione come soluzione” - afferma il signor Sokchar Mom, direttore di Legal Support for Children and Women, una ONG di Phnom Penh. La migrazione è un fenomeno strutturale in Cambogia; secondo l’esperto, fra i diversi fattori che spingono le persone a emigrare (il cosiddetto “push factor”), vi sono la povertà, la mancanza di lavoro, i debiti e, sempre più spesso, il cambiamento climatico.

Il cambiamento climatico influisce fortemente sulla migrazione. “Gli effetti dei disastri naturali spingono le persone a emigrare. Gli agricoltori dipendono dalle coltivazioni e le inondazioni, la siccità e la mancanza di piogge sono fattori molto gravi per loro, e devono cercare delle soluzioni per vivere” aggiunge Sokchar Mom. “Se il cambiamento climatico continuerà ad espandersi, le migrazioni per cercare lavoro aumenteranno” afferma il professor Seak Sophat, Vice Preside della Facoltà di Development Studies e coordinatore del Master in Cambiamento Climatico dell’Università Reale di Phnom Penh. “Il cambiamento climatico è un fenomeno locale e globale, non interessa solo la Cambogia” sottolinea il professor Seak Sophat. “Fintanto che il mondo non ridurrà le emissioni di gas serra nell’atmosfera, il cambiamento climatico continuerà, molto spesso a danno delle comunità che ne sono meno responsabili.

Roman Giger è un filmmaker indipendente svizzero, al momento basato a Siem Reap, Cambogia. Dopo una lunga esperienza nella fotografia di viaggio e di paesaggio è approdato all’industria del video, nonché a lavorare per quattro anni nella produzione cinematografica indipendente in Sud Est asiatico. Giger crea e produce documentari con consapevolezza culturale ed ambientale, che siano progetti privati o su commisione, corti o lungometraggi.

Girato dal videomaker Roman Giger, “Waiting for rain” è un corto prodotto all’interno del progetto RESILIACT-Resilience-strengtheining of local communities through a transnational EU Aid Volunteers capacity building action realizzato da WeWorld e finanziato dall’iniziativa EU Aid Volunteers dell’Unione Europea. L’obiettivo del progetto è stato quello di analizzare le conseguenze del cambiamento climatico sulla vita delle comunità rurali in Asia, per renderle più resilienti e chiarire il legame fra sicurezza alimentare, migrazioni e adattamento al clima.

People&Planet è un progetto europeo realizzato da World e co-finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma DEAR - Development Education and Awareness Raising Programme. Questa pagina web è stata realizzata con il sostegno finanziario dell'Unione europea. Il suo contenuto è di esclusiva responsabilità di WeWorld-GVC e non riflette necessariamente le opinioni dell'Unione europea.

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