The Silhouettes

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PREMIO GIOVANNI LO PORTO

The Silhouettes

di Afsaneh Salari - Iran79 min

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Il film è visibile dalle 8 del mattino per 24 ore.

Più di quarant'anni fa ebbe inizio uno dei conflitti dalle conseguenze più vaste dai tempi della Seconda guerra mondiale, il quale ha avuto atroci ripercussioni sull’Afghanistan. Si trattò dell’invasione sovietica che, dalla sera del 27 dicembre 1979, iniziò a distruggere il palazzo residenziale, uccidere la classe politica e poi invadere Kabul, determinando un colpo di Stato. Così quella remota area di frontiera, quel Paese povero ma stabile, fu trasformata in una nazione profondamente traumatizzata e ferita, spaccata da una guerra civile che sarebbe terminata solamente con l’ascesa del regime brutale dei talebani.

The Silhouettes è un film che riconsegna la complessità di quella Storia e racconta un po’ di quel Paese, ora come non mai, senza pace. Fa conoscere le conseguenze di una guerra spietata che ha costretto intere famiglie a fuggire, permettendo loro di piantare i semi su un terreno instabile, diverso e privo di appartenenza. Concede, però, anche un intimo accesso all’universo della famiglia di cui la regista ha disegnato un ritratto, dal 2015 al 2019, con la sua macchina fotografica. Una famiglia, come tante altre in Iran, che è salda perché poggia sull’unione reciproca, su un elemento prezioso e potente come la forza collettiva.
Taghi, nato dopo quella generazione, testimonia l’esistenza di una forte volontà che impedisce di ereditare i limiti dello status di rifugiato e le discriminazioni che violano i diritti; di come coraggiosamente si possa navigare fuori dalle mura di protezione della famiglia per definire la propria identità e l’idea di futuro in quella patria che non si è mai potuta conoscere. Desidera inseguire i propri sogni ed essere libero, e questo può farlo solamente nella terra dei suoi genitori, un tempo dimenticata: immagini di una vita passata e di guerre mai cessate sono sempre ricorrenti, così come l’accogliente profumo del suolo che sa dare solo casa.

Afsaneh Salari è una regista, produttrice ed editrice iraniana. Ha conseguito una laurea in montaggio presso l'Università d'Arte di Teheran, un master in regia creativa presso l'Università di Parigi 8 e un master in regia documentaria con Doc Nomads. Afsaneh è anche co-fondatrice del collettivo di registi indipendenti Docmaniacs in Iran dal 2015. The Forbidden Strings è il primo lungometraggio che ha prodotto con un regista afgano ed è stato presentato in anteprima a IDFA 2019. È borsista presso Sundance Institute, Doha Film Institute, IDFA Bertha Fund, Asian Cinema Fund e Vision Sud Est fund. Attraverso i suoi film, Afsaneh esplora la condizione umana all'interno delle periferie delle società: immigrazione, guerra, lavoratori, vecchiaia, sono, infatti, alcuni degli argomenti su cui lavora.

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